LA MASSONERIA E I LADRI MANIPOLATORI DEL TEMPO

Mar 9, 2024 | MASSONERIA, TRANSUMANESIMO

di Silvano Danesi

La Massoneria proclama di agire per il bene e il progresso dell’umanità. Progresso e bene sono pertanto inscindibili.

Progredire è un camminare avanti, un avanzare, il ché implica l’essere partiti da per andare a. L’umanità non è nata oggi, ha millenni di storia e di cultura alle spalle. Millenni che sono il tempo della sua esperienza.

Studiare il tempo dell’umanità significa fare i conti con i vizi e con le virtù, con quanto l’umanità ha costruito per il bene di se stessa e con quanto ha prodotto di negativo e di pernicioso.

Propugnare, come oggi si fa, da parte di ammalati di mente, nemici del bene e del progresso dell’umanità, di cancellare la cultura, significa cancellare la memoria, ossia impedire all’umanità di conoscere il proprio tempo e conseguentemente, la storia delle proprie esperienze, comprensive di vizi e di virtù.

La Massoneria proclama di voler elevare templi alla virtù e di voler scavare profonde prigioni al vizio. Ne consegue che la Massoneria non può esimersi dal prendere pubblicamente posizione contro la cancel culture, in quanto contraria al bene e al progresso dell’umanità.

Lo stesso ragionamento vale per il transumanesimo, ideologia derivata dal cosmismo e adottata a Palo Alto e nella Silicon Valley, culle della tecnocrazia, la quale ha piegato la scienza all’alleanza tra Big Tech, Big Pharma e il capitalismo finanziario.

Del transumanesimo è elemento portante la cosiddetta intelligenza artificiale, che intelligenza non è e che è così chiamata per attribuirle una sorta di algida indipendenza da chi la governa, consentendo ancora una volta di asserire e propagandare la neutralità della tecnica, spacciata per scienza.

La cosiddetta intelligenza artificiale ha un limite fondamentale: pesca nel già avvenuto, nel già detto, nel già scritto, nel già esperito, ossia nel tempo, del quale si appropria, mentre lo si nega all’intelligenza umana (cancel culture).

La cosiddetta intelligenza artificiale si appropria del tempo degli uomini e ne stravolge il significato, in quanto è incapace di essere intelligente, ossia di intus-legere e di inter-legere.

La cosiddetta intelligenza artificiale, da un’enorme raccolta di dati e da una buona capacità di calcolo, estrapola statisticamente una risposta basata sui dati che le sono stati dati.

Intus-legere è guardare dentro, andare oltre l’immediatezza del dato. Inter-legere è la capacità di comprendere concettualmente l’essente nella sua rete di rapporti e nella sua profondità storica, semantica, relazionale.

Intus-legere e inter-legere sono facoltà dell’essere umano.

La cosiddetta intelligenza artificiale è la capacità calcolante che è propria dei computer e che ha alla sua base algoritmi (strumenti di calcolo) capaci di computare moli gigantesche di dati.

Se usata per quello che è, ossia come capacità calcolante, la cosiddetta intelligenza artificiale può essere utilissima in molti campi.

Se spacciata per intelligenza, la capacità calcolante serve a chi la manovra per rubare il tempo dell’umanità, mentre lo si nega all’umanità.

Contestualmente all’introduzione della cancel culture, ossia dell’erasione del tempo degli umani, consegnati ad una piatta contemporaneità, la tecnocrazia si appropria del tempo degli umani riducendolo a calcoli computistici elaborati da algoritmi.

I ladri del tempo sono all’opera per togliere il tempo agli umani, con le sue profondità e le sue relazioni semantiche, e consegnarlo ad un insieme di algoritmi istruiti. L’intento è manipolare il tempo, piegandolo alle finalità di una ristretta élite tecnocratica.

L’operazione, tuttavia, ha in sé il germe della sua falsificazione, in quanto l’intelligenza è in rapporto con il logos (nei suoi molteplici significati), con la metis (l’astuzia che usò Ulisse con Polifemo), con thymos (l’intelligenza emotiva). Non a caso la moderna neurologia parla di tre cervelli: quello che sta nella testa (a sua volta tripartito), quello che sta nel cuore e quello che sta nella pancia.

Nulla di tutto questo riguarda una capacità calcolante per quanto potentissima.

Quella della cosiddetta intelligenza artificiale è una delle sfide più significative del nostro tempo, perché può essere uno strumento utile o lo strumento di ladri e manipolatori per rubarci il tempo, nella sua complessità esperienziale, e consegnarci alla contemporaneità acritica.

Può la Massoneria, che si proclama eteria iniziatica, avente come obbiettivo il progresso e il bene dell’umanità, assistere, senza intervenire, all’opera dei ladri e dei manipolatori del tempo?

Silvano Danesi

Silvano Danesi

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