Di Silvano Danesi
Rerum novarum, cose nuove.
Leone XIII affrontò le cose nuove della rivoluzione industriale indicando al mondo cattolico una dottrina sociale volta alla difesa della dignità del lavoro e dei lavoratori.
Leone XIV, in esordio di pontificato, ha raccolto l’esempio del suo predecessore affermando che oggi “la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale, e gli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro”.
La barra torna a dritta e ripropone i diritti sociali, messi da parte dai neo colonialisti e dal neo conservatori truccati da sinistra progressista.
Tuttavia, le rerum novarum di questo inizio di terzo millennio non riguardano solo il lavoro e l’Intelligenza Artificiale, ma il transumanesimo, con la riduzione dell’essere umano a solo corpo materiale da eternare grazie alla tecnica. La soteriologia umana è affidata alla tecnica che risponde agli interessi della tecno-finanza, nel loro insieme, sono il regno di Mammona.
La sfida posta dalle rerum novarum del primo secolo del terzo millennio riguarda l’essenza stessa dell’umanità e implica, da parte dell’umanesimo autentico, la riaffermazione, a tutti i livelli, della realtà animica dell’essere umano, il quale non è riducibile in nessun modo a entità solo materiale.
Anche per affrontare la questione dell’Intelligenza Artificiale si parte da qui: dalla riaffermazione della realtà non solo corporea materiale dell’essere umano.
La sfida delle rerum novarum del primo secolo del terzo millennio è “la sfida dell’anima”.
Una sfida che coinvolge le confessioni religiose, le eterie iniziatiche tradizionali e la scienza, la quale, ora più che mai, ha il dovere e il diritto di recuperare la sua dignità conculcata dal sopravvenire della tecnica.
La Chiesa di Leone XIV ha l’opportunità di chiudere una stagione che ha appannato il motivo stesso della sua esistenza, annacquato in un relativismo sociologico che ha demotivato gran parte di coloro i quali alla Chiesa si rivolgevano per comprendere il senso della vita, terrena e ultraterrena.
Le eterie iniziatiche tradizionali e, in particolare, la Massoneria, hanno l’opportunità, oltre che il dovere, di tornare ad essere quello che dovrebbero essere, ossia cenacoli di conoscenza, con al centro della continua attività conoscitiva la conoscenza dell’essere umano nella sua complessità di nucleo essenziale di intelligenza, di informazione e di coscienza (Sé) rivestito di un corpo di luce (anima) e dotato di un corpo materiale.
La scienza, che da alcuni decenni ha stabilito un fecondo rapporto tra fisica e metafisica (ambedue occupantesi dell’essente), può dare, come del resto sta facendo in alcuni casi, un contributo fondamentale a definire i vari stati dell’essere umano nella sua complessità.
La Chiesa cattolica, se saprà fino in fondo accettare la sfida delle rerum novarum ci porterà alle radici giudaico-cristiane e greco-latine dell’Occidente.
Le eterie iniziatiche e, in particolare la Massoneria se saprà togliersi di dosso la crosta del potere profano, potrebbero apportare un’immersione nelle radici tradizionali, che vanno oltre quelle giudaico-cristiane e greco-latine.
La scienza, emancipata dalla tecnica e dal dominio dell’interesse politico-economico, potrebbe portarci sul confine sottile che fa dell’essere umano un essere materiale e un essere di luce. Scienziati come Fritjof Capra, Ervin Lazlo, Federico Faggin e altri sono con i loro scritti sul crinale dove fisica e metafisica si incontrano.
E’ su questo crinale che è necessario collocare la riflessione sull’essere umano come entità essenziale intelligente, cosciente e informata, abitante un corpo di luce e un corpo materiale, oggi possiamo dire un corpo biochimico capace di omeostasi (substantia materiale), ma soggetto a decadenza e un corpo di luce, un ipersolido di fotoni (substantia fotonica) eterno.
La sfida è affascinante.
Non è necessario che Chiesa, eterie iniziatiche, scienza, cerchino legittimazioni reciproche. L’importante è la produzione di idee da mettere alla disponibilità di chiunque abbia voglia di dialogare.
Riguardo alla Massoneria, se saprà portare al proprio interno la riflessione sulle rerum novarum, continuerà ad avere uno scopo. Altrimenti sarà solo un ferrovecchio di potere in via di estinzione.
L’avvicinarsi della festività solstiziale estiva, che è dedicata, sia in ambito cattolico, sia in ambito massonico, a Giovanni il battista, consente di proporre una riflessione sul significato simbolico dell’immersione nell’acqua che può essere intesa come un calarsi del Sé nel corpo materiale.
Il battesimo, pertanto, è il simbolo della nascita nel mondo materiale. Un secondo battesimo, quello del fuoco, fa risorgere nel corpo di luce.






