GLOBALIZZAZIONE, PROBLEMATICHE E DETRADIZIONALIZZIONE

Mar 2, 2025 | SOCIOLOGIA

di Augusto Vasselli

La globalizzazione ha cambiato in pochi decenni i paradigmi filosofici, politici e sociali, che portano a ridefinire e meglio comprendere, accadimenti, che ai più  sfuggono, e che dei quali non si coglie l’enorme portata. Comprendere gli effetti della globalizzazione, parola ormai magica, è fondamentale. E’ questa la nuova sfida che ognuno deve affrontare, ai vari livelli di competenza, se si vuole dare una risposta possibile ed equilibrata rispetto alle problematiche, che riguardano ormai l’intero globo e che sembrano crescere in modo esponenziale.

Per comprendere un evento così complesso è necessaria una lettura multilevel, al fine di capire e poi conoscere le matrici culturali,  i disegni strategici e l’evoluzione degli accadimenti originatisi, non tralasciando di individuare episodi e fatti, che hanno avuto un rilievo particolare e determinante. Forse in tal modo è possibile leggere fenomeni attuali ed ancora in corso, la cui evoluzione non può essere sempre prevedibile, cosa questa che richiede la necessità almeno di orientarsi in questo scenario immenso e variegato, che non ha precedenti nella storia. Con l’introduzione nel 1994 del GATT, poi trasformato nel più cogente WTO inizia la globalizzazione. Essa inizia in un quadro geopolitico che vede come potenza egemone gli USA, vista la allora recente implosione dell’URSS, la trasformazione in atto in Cina e la posizione dell’Europa già in quel tempo, come peraltro oggi, alla ricerca di un ruolo.

Nasce così una nuova epoca, della quale sono quasi tutti inconsapevoli, epoca della quale è indispensabile cercare di intuire lo scenario e la trama complessa e quasi indefinibile, riguardo la quale va individuato almeno quanto appare più rilevante, cogente e significativo, che, seppur parzialmente, va esaminato e risolto.

A cominciare dal nostro Paese, vanno risolte le problematiche post unitarie e ancor più quelle nate nel dopo guerra, compresa la ibridazione introdotta nella Carta Costituzionale e le criticita’ riguardanti il sistema di governo. La questione Europea, anche alla luce di quanto sta accadendo, va rapidamente definita sotto molteplici aspetti: a partire dall’euro, i rapporti con gli Usa, la non organicità militare, la politica individuale di alcuni stati in Africa (la Francia per non fare nomi), le problematiche ancora in essere nei Balcani e negli ex paesi satelliti dell’URSS, a cominciare ovviamente dal conflitto in essere in Ucraina.

Un processo come la globalizzazione, epocale e senza precedenti, richiede pertanto una lettura nuova e avanzata, al fine di analizzare i vari aspetti e le azioni degli attori principali, che appaiono ancora determinanti e di maggior rilevo, che di seguito si cerca partitamente di delineare. L’azione degli USA, la sua politica, in particolare quella attuale, muscolare, compresa ovviamente quella riferita alla complessa e variegata azione di intelligence. I rapporti tra gli USA e la Cina, ai quali è evidentemente correlata l’azione russa e i recenti approcci co la stessa da parte degli USA, con tutto il conseguente corollario riferito alla strategia militare e la pace in Ucraina. L’azione della Cina, il suo sviluppo e la sua espansione esterna, che trae sicuramente origine dalla trasformazione politica interna, apparentemente immobile ma che immobile non è. L’influenza determinante riguardo le due Coree. Lo scenario mediterraneo e lo scacchiere del medio oriente, che certamente richiede un nuovo disegno delle strategie da seguire a cominciare dal ricercare una soluzione del conflitto tra Israele e Hamas, compreso quanto riguarda la frammentata Libia, come il completamento del panorama siriano,  l’azione russa e iraniana nell’area mediorientale, che si interseca peraltro con la politica israeliana. La necessità di rivedere l’accordo OPEC. e la posizione dei paesi arabi a cominciare dall’Arabia Saudita e gli altri stati che estraggono petrolio, per non dimenticare il perdurare della crisi libanese. La jihad globale, il fenomeno del terrorismo anch’esso globalizzato, la guerra psicologica, l’azione terroristica svolta in vari paesi e segnatamente quella svolta in Italia. L’azione della diplomazia più vecchia del mondo, ovvero quella del Vaticano,  intessuta dal cardinale Segretario di Stato e soprattutto dal Papa, che ha mostra sin’ora di essere particolarmente votato al terzomondismo. Il nuovo scenario che potrebbe delinearsi con una non improbabile distensione tra Corea del Nord e Usa e le possibili conseguenze, con il panorama strategico che potrebbe delinearsi, in particolare nell’estremo oriente e nel nuovo “mare nostrum, ovvero l’oceano Pacifico. Le problematiche riguardanti i paesi Africani, che sono ancora alla ricerca di equilibri di base e spesso attanagliati da sanguinose lotte e scontri per gestire il potere. Lo stesso dicasi riguardo l’America meridionale, ove seppur presenti ambiti statuali meglio definiti, le criticità sociali sono ancora estremamente rilevanti. Queste sono alcune delle innumerevoli tematiche utili anche per individuare il nuovo filo rosso, che mette in relazione aspetti, che una analisi attenta può  far intravedere e che  permette, in tal caso, di posizionare nel posto giusto ogni tessera del puzzle, che mostra uno scenario d’insieme, che aiuta a comprendere cose al momento incomprensibili.

E’ un compito gravoso difficile, che richiede uno studio ed un’analisi, indispensabili per coloro che sono chiamati ad azioni di guida di governo, i quali potranno da ciò trarre nozioni ed informazioni, utili e basilari per definire i propri disegni, come anche meglio calibrare la propria azione. In un siffatto quadro non va, altresì,  ignorato e tralasciato il sentire dell’essere umano, che sta subendo, soprattutto nei paesi più avanzati, una compressione innaturale, che mostra già effetti indesiderati, quali una diffusa alienazione e un significativo squilibrio dei singoli. Acquisendo la consapevolezza che il tutto è un qualcosa che non appare limitato alla ragione e alla concatenazione degli eventi, comunemente intesi.

Per comprendere la globalizzazione, come anche al fine di contribuire a rendere necessariamente questo fenomeno meno disumanizzato possibile, va tenuto conto della natura non solo materiale dell’essere umano. Pertanto riguardo la globalizzazione diviene allora doveroso chiedersi se l’ultramodernità si riferisce a una nuova e ulteriore fase di abbandono della residua spiritualità tradizionale o, se al contrario, si rileva, anche in considerazione di quanto accennato, la necessità di un ritorno alla tradizione stessa con nuove forme, oltre a quelle attraverso le quali si è sempre espressa.

Appare forse allora utile tenere in debito conto gli aspetti spirituali e tradizionali, che soprattutto nei paesi occidentali sono tendenzialmente abbandonati, per evitare i fenomeni sopra descritti, quali enormi “effetti collaterali”. Pertanto non possono essere ignorati gli aspetti cosiddetti  spirituali, sia confessionali e sia laicamente intesi, al fine di rispettare il profondo sentire dei singoli, i quali potrebbero essere aiutati a rendere, seppur parzialmente,  questo evento epocale armonico con il sentire  del profondo di ciascuno, sia esso individuale o di gruppo.

Certamente siamo di fronte a una rivoluzione, che mostra processo evolutivo esponenziale, quindi non più  lineare come è avvenuto nel recente passato, ove, con l’avanzare della modernità, la tradizione è arretrata, quasi ad arrivare a una eclissi del sacro. Paradossalmente questo processo, così complesso e articolato, potrebbe anche richiedere una inversione di tendenza, con un ritorno della tradizione, ove il rapporto con il numinoso può essere di nuovo attivato, anche con nuove modalità, diventando in tal modo a sua volta schema di riferimento, anch’esso utile ad affrontare il cammino in questa nuova era,  il cui orizzonte rimane ancora tutto da scoprire.

Solitamente la storia può essere scritta solo dopo molto tempo, ma oggi appare necessario intuire ed intravedere la storia, altrimenti questa volta ci sarà il diluvio.

Silvano Danesi

Silvano Danesi

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