LA GEOMETRIA SACRA

Nov 11, 2023 | SCIENZE ESOTERICHE

di Augusto Vasselli

Platone ha affermato che Dio si avvale della geometria. La Geometria Sacra era (ed è) un importante ramo relativo alle pratiche misteriche, la cui conoscenza è riservata solo agli Iniziati. Essa era presente, solo per citarne alcune, nelle scuole iniziatiche dell’antico Egitto, nella scuola di Pitagora e nell’Accademia  Platonica.

Nel corso dei secoli i matematici hanno parlato e parlano, più o meno consapevolmente, anche un linguaggio riferito alla creazione, mediante un vero e proprio simbolismo che consente di comprendere e descrivere i piani manifesti e le cause essenti.

Molte relazioni matematiche,che  vanno dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande e l’intero mondo fisico, possono essere descritte con questo linguaggio. La tecnica appare in tal modo uno strumento per arrivare alla conoscenza, mediante la quale cogliere l’essenza delle cose. La cosiddetta Geometria Sacra può essere definita un mezzo mediante il quale cogliere per il tramite del suo simbolismo il significato sottostante alle forme, alle dimensioni, agli schemi e alle proporzioni, esistenti in natura.

Tale geometria può essere rilevata e riconosciuta in una qualsiasi scala matematica, ad esempio in una scala logaritmica, come pure in natura nel guscio di una conchiglia, nei frattali correlati alla sezione di una pianta e così via. Nei fatti siamo di fronte a una scienza che “apre” alla consapevolezza soddisfacendo nel contempo la razionalità, che per gli occidentali post illuministi è una sorta di disco verde, quasi indispensabile, per accedere alla conoscenza intuitiva.

La Geometria Sacra apre in tal modo alla comprensione dell’universo simbolico e astratto (semplificando appunto la comprensione), rispetto a quanto può offrire la conoscenza meramente e rigidamente tecnico-scientifica, la quale ovviamente può in caso parlare solo agli addetti agli specifici lavori. La Geometria Sacra, al contrario, come ogni simbolo, aiuta ad espandere la consapevolezza, in quanto linguaggio dell’inconscio. Per non parlare di ipotesi ancora non completamente elaborate, riferibili agli effetti derivati dall’interazione del simbolo, in questo caso forma geometrica, con l’energia circostante, presente negli ambienti e negli esseri vegetali e animati.

Nella Grecia classica, ogni numero è anche associato a un solido e ogni solido associato a un elemento. I pitagorici furono tra i primi a sviluppare quello che possiamo definire il misticismo dei numeri. Ad esempio il numero uno è per essi l’ente supremo (il divino essente), il due la donna e il 3 l’uomo. La stessa filosofia platonica ritiene che qualsiasi idea, concetto e forma fisica discende da archetipi perfetti, immateriali e immutabili. Gli atomi, come pure le particelle infinitesimali, possono essere considerati figure geometriche.

Tutto ciò che esiste in natura ha una forma e caratteristiche che ne codificano, l’origine, la funzione e l’archetipo dominante.

L’Universo, con le sue leggi riguardanti la creazione-manifestazione-trasformazione, nella sua sfera materiale-energetica, è soggetto a leggi che la Geometria Sacra descrive con un simbolo, espresso come forma geometrica,

Senza entrare in dettagli che esulano dallo studio del simbolo, la Geometria Sacra può essere pertanto considerata la “scienza ed arte” che consente di trasmettere con le immagini concezioni riferite alle forze costituenti l’universo, la correlata forma materiale che originano (manifestazione) e l’energia vitale in essa contenuta, necessaria a perpetuare, per il tramite dell’energia intelligente, la vita stessa. In altri termini, tale “scienza ed arte” appare come un ponte che consente la percezione di tali forze generatrici.

La Geometria Sacra è quindi un vero e proprio linguaggio appunto sacro, che descrive, in modo non solo analogico, la cristallizzazione (momentanea) della forma presente in un determinato momento nell’universo.

Essa contiene ed illustra, a chi saprà comprendere, le leggi universali e la loro ineluttabilità, in modo analogo a quanto fanno le scienze comunemente intese, quali ad esempio la matematica, fisica e la chimica.

Ma quali sono gli elementi, per così dire simbolici, che sono stati individuati ed elaborati, per poi essere posti tradizionalmente alla base della Geometria Sacra, e che sono l’equivalente di un vero e proprio alfabeto. Se ci riferiamo alla elaborazione fatta nel mondo occidentale i principali e più comuni elementi possono essere considerati i seguenti:

la linea retta per rappresenta “la positività”, il maschile;

la linea curva per rappresentare “la negatività”, il femminile;

il frattale per indicare “l’ottava” e la crescita/evoluzione della forma;

il rapporto aureo con il quale sottintendere lo sviluppo armonico, legato a leggi universali riguardanti l’essere umano stesso;

la circonferenza, posta come simbolo dell’universo;

il quadrato, posto come rappresentazione della materia e della terra;

la linea verticale, che indica in passaggio da un piano materiale a quello spirituale (o viceversa);

la linea orizzontale, che ricorda un percorso di vita o di conoscenza;

un segno che ne sovrasta un altro, che sottolinearne la prevalenza dell’uno sull’altro;

un segno posizionato a destra, rispetto ad una altro, per indicarne la “positività” ovvero il maschile;

un triangolo, quale risultante tra due forze aventi una polarità opposta. Se con il vertice in alto indicante un processo di spiritualizzazione, con il vertice in basso la materializzazione.

Gli stessi “Solidi Platonici” possono essere annoverati come una modalità espressiva della Geometri Sacra. Essi sono le uniche forme tridimensionali che hanno lati uguali, angoli della stessa dimensione e lo stesso numero di facce che converge ad ogni vertice, e che posti all’interno di una sfera, toccano tutti il perimetro della sfera stessa.

Le loro immagini/icone rammentano i 5 elementi:

il tetraedro, che rappresenta il fuoco (conoscenza e passione creatrice e distruttrice);

il cubo, immagine della terra (passività, stabilità e fertilità);

l’ottaedro, quale riferimento all’aria (vita, spiritualità e libertà;

il dodecaedro, figura correlata all’acqua: (emozione, inconscio, purezza e trasformazione)

l’icosaedro, simbolo dell’etere (energia, prana e akasha o quintessenza).

Insieme agli stessi si può accostare, quale solido, la sfera, la quale ricorda l’elemento zero, che rappresenta il vuoto, l’unità, la l’energia e tutto ciò che in esso è contenuto.

Naturalmente esistono ancora moltissimi elementi analoghi, tant’è che si potrebbe continuare ad elencarne e descriverne altri ed altri ancora, ma la cosa non appare indispensabile.

Ciò che appare essenziale è che, per il tramite delle sue immagini e dei suoi elementi/simbolo, che diventano un linguaggio, si può accedere e comunicare con tali forze sottili e utilizzarle eventualmente per la propria operatività, finalizzata alla comprensione del nostro profondo e di ciò che ci circonda.

In tal modo, attraverso l’utilizzo e tale comprensione/introiettazione dei simboli/icone, si conferma come il simbolo appaia e sia in realtà un vettore perfetto della Geometria Sacra e come la Geometria Sacra, a sua volta, sia uno strumento-linguaggio decodificatore che si riferisce alle caratteristiche fondanti di ciò che rappresenta il simbolo stesso, il quale che si fonde con la Geometria Sacra in perfetta ed osmotica reciprocità, mediante un linguaggio, muto ma intelligibile, che rimane invariato nel tempo, al fine di per poter essere trasmesso inalterato.

Linguaggio che può attivare contemporaneamente la triplice natura dell’essere umano e la percezione/comunicazione ricevuta per il tramite della Geometria Sacra, che  appare così un vero e proprio strumento/linguaggio con il quale l’essere umano può compenetrare le forze generatrici dell’Universo e ricevere energie e conoscenze, che qualora saprà introiettare ed utilizzare, utilizzando il simbolo come chiave di accesso, avvicinandosi non solo con la intelligenza comune ovvero razionale, ma con un approccio intimo, silente e meditativo, necessario a schiudere il contenuto.

Silvano Danesi

Silvano Danesi

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